Golden goose...come mai così tanto successo?
Il successo, nella moda, a volte è inspiegabile. E non si può determinare a tavolino.
Si può in qualche maniera analizzare, notando elementi ricorrenti nelle storie di successo.
Si può in qualche maniera analizzare, notando elementi ricorrenti nelle storie di successo.
Trattandosi di un prodotto ‘caro ed esclusivo’ giocano alcuni fattori importanti.
Primo. Se vuoi vendere scarpe a 250-300 euro devi far percepire al pubblico il valore del prodotto.
Per fare questo devi:
a – Inserirlo nel contenitore giusto: in negozi ‘alti’ che sappiano rendere credibili un paio di sneakers a 300 euro. Golden Goose lo ha fatto.
b – Proporre un prodotto dal sapore esclusivo. Una manifattura italiana, scatole e packaging curato, e lo stesso prodotto curato in ogni dettaglio vanno in questa direzione. Le stesse ‘sporcature e sdruciture’ danno comunque l’effetto di una cura nei particolari, di un prodotto che è stato trattato da mani artigiane e sapienti.
Infine però se vuoi fare dei numeri rilevanti devi avere un elemento di RICONOSCIBILITA’ (in primis la stella tagliata e cucita sul lato):
a -Questo serve per veicolare il brand
b – Permette da una parte per chi lo indossa, di far capire agli altri (o a quelli che ‘ne sanno’), “Ehi, io c’ho su un paio di Golden Goose. Ci siamo capiti? Roba da intenditori, roba che scosta 300 euro.”
c- Questo crea EMULAZIONE che è poi la spinta che determina i grossi successi commerciali. L’emulazione creata da una stella in pelle semi tagliata e sovracucita (oltre che dalla forma e le sporcature sulla tomaia e le strighe), è piuttosto immediata. (Abbiamo visto qualcosa di analogo con la D dei jeans Dondup etc.). Alla fine della fiera, una stella, è quanto di più banale ci possa essere. Uno dei simboli più immediati e abusati: ma qui è riproposto in maniera diversa e in contesto accattivante e azzeccato.
Inoltre bisogna rilevare come conti essere stati i primi ad imporre una certa idea (ora quella forma di scarpe e le ‘sporcature’ le stanno proponendo in tanti…vogliamo parlare delle Philippe Model? Delle sneakers di Blauer?…)
Da ultimo è fondamentale, poi, una volta lanciato un brand e un prodotto, allargare la proposta e la gamma a modelli diversi, caratterizzati da una continuità stilistica (in questo caso le sporcature, le sdruciture, una certa forma), per creare una ‘fuga in avanti’ e proporre qualcosa ai trend-setter che una scarpa con una stella su un lato la vedono già come un fenomeno ‘troppo di massa’ e cercano un modello nuovo, meno commerciale e ancora più esclusivo.
La scarpa bassa può costare dai 280€ ai 310€,mentre le alte vanno dai 300€ ai 320€
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